lunedì 26 novembre 2012

Natron - "Grindermeister" (2012)


I pugliesi Natron sono un pezzo di storia, un'autentica istituzione nel panorama del metal estremo italiano: fondati a Bari nel 1992, pubblicano questo album per celebrare i loro primi 20 anni di attività.
“Grindermeister” non è un nuovo album, ma non è neanche la solita inutile e sterile raccolta di greatest hits: si tratta infatti della ri-registrazione di alcuni dei pezzi dei primi 2 lavori da studio della band (l'Ep “Unpure” del '96 e l'album “Hung, Drawn & Quartered” del '97).
I motivi di una scelta simile sono abbastanza evidenti: all'epoca il gruppo era ancora inesperto e i nostri - come dichiarano candidamente nelle interviste - non erano tecnicamente abbastanza bravi per suonare l'intricata musica che scrivevano (soprattutto in sede live), inoltre le risorse economiche erano scarse e ancora più scadenti le attrezzature, i mezzi tecnici e le conoscenze di chi doveva registrare e produrre un tipo di musica che era ai più sconosciuta in Italia (non parliamo di registrazioni inascoltabili, ma, tutto sommato, di una qualità simile a quello che si produceva in America nei primi anni '80!).
Il disco è composto da 8 tracce (7 loro vecchi cavalli di battaglia più la cover di “Dead Shall Rise” dei Terrorizer) che volano via in 33 minuti di folle e iperbolica violenza: come sempre i Natron si muovono nella terra di mezzo che unisce parecchi generi estremi, oscillando fra l'irruenza del thrash, il death più oltranzista (passando dal death delle origini, allo sfacelo crudo e atroce del brutal, fino alle alle spirali evolutive del technical) e momenti di puro grindcore.
Ormai gruppo di caratura internazionale e dalle capacite tecniche strabilianti, i Natron fanno risorgere questi pezzi, infondendogli nuova linfa vitale (!!!) e trasformandoli in nuove e scintillanti creazioni, dotati di uno spessore compositivo che risultava quasi impercettibile ai tempi della loro prima pubblicazione.
Adesso è tutto perfetto: la sezione ritmica, con imprevedibili incastri e improvvisi cambi di tempo, si conferma fra le più rocciose, folli e dinamiche; la chitarra sempre puntuale e avvolgente ci mitraglia il cervello con una serie infinita e contorta di riff spietati ed assassini (ma sempre pieni di un micidiale groove) e assoli che ti riportano alla mente Slayer e Morbid Angel; la voce perennemente in folle e maniacale growl, sembra uscire dalle viscere di un orco-killer precipitato all'inferno.
Non c'è clemenza, non c'è un attimo di tregua: i Natron non fanno prigionieri, sono una macchina da guerra che non concede un attimo di respiro.
Pur trattandosi di una sorta di raccolta, si tratta di una delle prove migliori del gruppo (insieme a “Livid Corruption”, almeno per i miei gusti): i pezzi sono elaborati e intricati, mai banali e mai ripetitivi, violenti fino all'ossessione; la produzione, incredibilmente pulita e perfetta, rende i pezzi quasi irriconoscibili.
Il risultato è assolutamente efferato, mostruoso e devastante. Una prova di classe e di forza che non teme confronti con niente e nessuno. Un grande disco sia per i fan storici del gruppo che avranno occasione di riassaporare le prime composizioni della band in questa nuova veste, ma soprattutto, per chi ancora li ignora, che avrà così occasione di conoscere una fra le più longeve, fiere, estreme e oltranziste realtà musicali della nostra penisola. Semplicemente grandiosi e monumentali!



Tracklist:

1. Morgue Feast
2. Leechlord
3. Quarantine of Leprosy
4. Flesh of a Sick Virgin
5. The Stake Crawlers
6. Undead Awake
7. Elmer the Exhumer
8. Dead Shall Rise (Terrorizer cover)

Seguiteli sul loro sito: http://www.natron.it/

Facebook: http://www.facebook.com/natronband

Myspace: http://www.myspace.com/natronband

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