lunedì 24 dicembre 2012

Tsubo - "Con Cognizione Di Causa" (2012)


Per chi scrive il grindcore è da sempre stato visto come l'ultima frontiera. L'estremo e definitivo territorio che rimane inviolato dai desideri delle masse e dalle richieste del mercato. Terreno vergine. Quando il punk diventa moda, nasce l'hardcore. Quando l'hardcore esaurisce le sue scintille vitali, esplode il grindcore. Intoccabile, inamovibile, estremo fino al parossismo: il grind resta se stesso, perchè nasce già per non essere accessibile. E' una rivoluzione, l'urlo definitivo. Il Dadaismo iconoclasta e urticante come mai lo è stato.
Terra di nessuno, dove anarchia, violenza, urgenza comunicativa, estremismo sfrenato e compulsivo si mischiano con una selvaggia e indomita creatività compositiva che non accetta regole, se non quella di restare sempre libera dagli schemi e dalle mode.
Mi sono sempre immaginato il grindcore con le sembianze di un Cerbero assetato di sangue: un mostro a 3 teste, ognuna delle quali rappresenta una delle sue principali componenti stilistiche. La prima testa è quella in cui è preponderante l'eredità dell'hardcore e dalla quale nascono gruppi come i Napalm Death, gli Extreme Noise Terror, gli Assfuck, i Nasum, gli Agathocle o i nostri Cripple Bastards: estremismo sonoro che convive con un messaggio socio-politico altrettanto estremo e violento, spesso di matrice anarchica e rivoluzionaria che invita al prendere coscienza della realtà in cui si vive e al ribellarsi.
La seconda testa è la risultante delle influenze del death metal: espressione di gruppi che hanno avuto per capostipiti i Carcass. Qua i testi trattano in maniera spicciola, ma soprattutto demenziale, di materie che possiamo definire “organiche”: decomposizione, morte, uccisioni, violenza, brutalità con incursioni anche nella pornografia (anche necrofilia...): di nuovo musica brutale che si concilia con testi eccessivi e morbosi, argomenti scomodi e tabù, al semplice scopo di creare uno shock in chi ascolta.
La terza testa è quella che invece accetta contaminazioni musicali da mondi apparentemente più distanti come quello jazzistico o dell'improvvisazione radicale per generare gruppi come i seminali Cephalic Carnage o i Naked City: ancora violenza sonora, ma stavolta mischiata a schizofrenia stilistica, imprevedibilità compositiva, ibridazioni di generi che portano alla nascita di strane e inclassificabili creature.
Tutto questo preambolo per dirvi (se non l'avevate ancora capito...) che, per il sottoscritto, il grind è un genere definitivo e che gli italiani Tsubo sono stati una bellissima sorpresa e scoperta e mai li ringrazierò abbastanza per avermi contattato!
Gli Tsubo, sono una di quelle band che nascono dalla prima delle cerberiane teste: il loro è un grido, un impellente bisogno di lanciare un messaggio rabbioso, di rivoluzione, di risveglio socio-politico.
Appena sentito, il loro nome, mi ha subito riportato alla mente la storia di Ken il Guerriero: un uomo che, in un mondo post-apocalittico, lottava per il bene e tramite il tocco dei punti di pressione (appunto gli tsubo) faceva esplodere i corpi dei tiranni e dei soggetti malvagi. Allo stesso modo, gli Tsubo, sanno di vivere in un mondo costantemente sull'orlo del precipizio, quasi pre-apocalittico, scagliano la loro rabbia e le loro invettive contro i mali della società e ascoltarli vi farà esplodere il cervello e i padiglioni auricolari!
Nati nel 2003 in provincia di Roma, dopo anni di gavetta, concerti e split con chiunque popoli il pantheon del genere in questione, rilasciano “Anus Mundi” nel 2008 e questo “Con Cognizione Di Causa” un paio di mesi fa.
I nostri sono un quartetto che ci propone un adrenalinico e violento Grind/Death che ricorda parecchio l'irruenza dei Nasum e la complessità stilistica dei Pig Destroyer (vedere, per esempio, l'ultimo pezzo “Colto Da Disperazione” che diventa quasi un doom o altri brani che richiamano le peripezie strumentali del technical-brutal death metal...): i riff (chitarre di Fasano e Giorgioni) si susseguono spietati e massicci, incastrandosi perfettamente con la sezione ritmica (ThrasherDemo alla batteria e Manuel al basso) che si produce in evoluzioni che passano dai classici blast-beats a mid-tempo e tempi scomposti, mentre la voce (ancora Giorgioni) ci regala una performance abbastanza originale per il genere, in quanto, piuttosto che prodursi sempre nel classico growl di genere, alterna il registro inserendo degli scream. Vincente anche la scelta dei testi in italiano che non risultano neanche impossibili da seguire.
L'album è composto da 20 pezzi (ci sono 2 cover di 2 gruppi che sono fra i loro numi tutelari: una dei Terrorizer e una degli Assfuck) per una durata totale di poco più di 35 minuti che volano via come una raffica di proiettili impazziti sputati fuori da una mitragliatrice.
Un disco violentissimo, ben congegnato e strutturato, registrato perfettamente e masterizzato (da Scott Hull dei Pig Destroyer) in maniera impeccabile: lo vado subito ad aggiungere alla lista dei migliori dischi del 2012!
IN GRIND WE TRUST!!!




Tracklist:
01.Matricidio
02.Cicatrici
03.Vermi
04.L'odio
05.Nel Bene Nel Male
06.Come Pensi Così Sarai
07.A-Narcogrind
08.Non Trovo Pace (sessossesione)
09.Terapia d'Urto
10.Reminescenza
11.Fellatiocrazia
12.La Quiete e La Tempesta
13.Salt Mine (Assuck cover)
14.TV (Tara Volontà)
15.Un Nuovo Taglio
16.Avvezzamento Ciclico
17.Storm of Stress (Terroriz cover)
18.Furia Procace
19.Riflessi d'Evidenza
20.Colto da Disperazione

Seguiteli sul loro sito: http://www.tsubo.it/

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